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Le “Madri del sabato” in Turchia

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Il 25 agosto 2018 si sono incontrati per la settecentesima volta, gli organizzatori sono stati avvicinati dalla polizia che ha detto loro che dovevano disperdersi poiché il raduno era stato bandito dal governatore distrettuale, che ricade sotto la giurisdizione del ministro dell’Interno. Quando i partecipanti si sono rifiutati di andare via, la polizia ha disperso la folla con la forza usando gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e proiettili di plastica. Quarantasei persone tra cui i parenti degli scomparsi sono ora sotto processo per la loro partecipazione alla veglia.

Nel giugno 2022, la polizia antisommossa ha impedito la loro novecentesima veglia pacifica arrestando i partecipanti, inclusi noti difensori dei diritti umani e parenti degli scomparsi.

Amnesty International chiede di assicurare che le veglie pacifiche settimanali delle “Madri del sabato” in piazza Galatasaray possano avere luogo, e di firmare e ratificare la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate.

In Turchia, dal maggio 1995, i parenti delle persone “scomparse” in custodia di polizia tengono una veglia settimanale nel centro di Istanbul, chiedendo alle autorità di rendere conto del destino dei loro cari. Sono conosciute come le “madri del sabato“, poiché si riuniscono ogni sabato a mezzogiorno davanti al liceo Galatasaray in Istiklal Street, tenendo le foto dei loro figli, figlie, mariti, mogli, padri, fratelli “scomparsi”.

Durante le veglie molti partecipanti subiscono intimidazioni, molestie, uso eccessivo della forza, detenzioni arbitrarie e procedimenti giudiziari ingiusti. Nel 1999 gli organizzatori decisero di interrompere le veglie settimanali, riprese nel 2009 per continuare con la loro richiesta di verità, giustizia e riparazione per tutti i casi di sparizione forzata.

President of Turkey, Recep Tayyip Erdoğan, Cumhurbaşkanlığı Külliyesi 06560 Beştepe-Ankara, Fax: +90 312 470 13 24, Email: cumhurbaskanligi@tccb.gov.tr

 Egregio Presidente, 

Le scriviamo in merito al caso delle “Madri del sabato”, la cui protesta pacifica è stata bandita dal 25 agosto 2018 da piazza Galatasaray mentre celebravano la loro settecentesima veglia settimanale di lunga data.

Come certamente saprà avendo incontrato una delegazione di 12 persone nel 2011, mentre Lei era Primo Ministro, l’associazione delle “Madri del sabato” cerca verità e giustizia per i parenti che sono scomparsi negli anni ’80 e ’90, quando centinaia di donne e uomini, inclusi alcuni bambini, sono stati detenuti dalle autorità statali, per poi sparire nel nulla. Secondo il Truth Justice Memory Center (Hafıza Merkezi), la Turchia è stata dichiarata colpevole di violazioni dei diritti umani in 55 ricorsi alla Corte europea dei diritti umani, riguardanti 103 persone scomparse. Delle denunce penali interne riguardanti 344 persone, solo due procedimenti giudiziari riguardanti due persone sono sfociate in condanne.

Le madri e gli altri parenti degli scomparsi meritano di conoscere il destino dei loro cari. Hanno tenuto le loro pacifiche veglie settimanali per ribadire la loro richiesta di verità che mira a mantenere la questione all’ordine del giorno. Il continuo e infondato divieto imposto a piazza Galatasaray impedisce loro di esercitare pacificamente i propri diritti alla libertà di espressione e di riunione, garantiti dal diritto nazionale e internazionale sui diritti umani.

Undici anni fa Lei aveva promesso che il governo avrebbe iniziato a lavorare sui casi degli scomparsi, eppure i loro parenti sono ancora alla ricerca di risposte. Le famiglie delle vittime delle sparizioni forzate soffrono un dolore indicibile non sapendo se i loro cari siano vivi o morti. Ci rivolgiamo a Lei affinché assicuri che le “Madri del sabato” non siano messe a tacere, ma che invece le loro richieste di verità, giustizia e non ripetizione di ciò che è accaduto trovino finalmente risposta.

La invitiamo a mantenere la promessa, iniziando con l’assicurare che le veglie pacifiche settimanali delle “Madri del sabato” in piazza Galatasaray possano avere luogo, e firmando e ratificando la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate.

La ringraziamo per l’attenzione.

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