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Possibili cancerogeni: aspartame, acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati

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L’Oms potrebbe dichiarare ‘possibile cancerogeno’ l’aspartame. Come si usa in Europa

Lancet Oncology, OME, IARC, DOTTNET | 30/06/2023 13:22

Oms: “l’uso di Nss non conferisce alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti o nei bambini”

 L’International Agency for Research on Cancer (Iarc), l’agenzia dell’Oms specializzata nella ricerca sul cancro, potrebbe presto classificare il dolcificante aspartame come “possibile cancerogeno per l’uomo”. È quanto anticipa la Reuters sul proprio sito citando fonti anonime.  L’ufficializzazione della notizia è attesa per il prossimo 14 luglio, quando sarà resa disponibile la monografia Iarc dedicata all’aspartame e la valutazione sarà pubblicata sulla rivista Lancet Oncology.     L’aspartame è uno dei più diffusi dolcificanti in commercio.   È presente in numerosi prodotti, dalle bevande a cibi industriali fino ad alcuni farmaci. Una prima valutazione effettuata all’inizio degli anni Ottanta ne aveva confermato la sicurezza definendo la dose massima a 40 mg al giorno per chilo di peso corporeo.

A più di 40 anni di distanza giunge oggi la nuova valutazione dello Iarc per decidere sulla capacità della sostanza di favorire lo sviluppo di tumori. Il gruppo di lavoro si è riunito dal 6 al 13 giugno scorsi. Mentre in questi giorni (27 giugno-6 luglio 2023) è in corso la riunione di un diverso gruppo di lavoro Oms-Fao che dovrà decidere la dose sicura per la sostanza. “Le due valutazioni sono complementari”, afferma lo Iarc. “Ecco perché il risultato delle valutazioni sarà reso disponibile insieme”.   Il sistema di classificazione dell’agenzia dell’Oms prevede quattro categorie: il gruppo 1 è destinato alle sostanze per cui ci sono sufficienti prove di cancerogenicità; le sostanze inserite nei gruppi 2A (probabile cancerogeno) e 2B (possibile cancerogeno) sono considerate potenzialmente in grado di favorire lo sviluppo di tumori, ma con differenti livelli di forza delle prove scientifiche disponibili. L’ultimo gruppo è riservato alle sostanze per cui non siano disponibili prove di cancerogenicità.   Secondo l’anticipazione Reuters, l’aspartame sarebbe stato inserito nella categoria dei ‘possibili cancerogeni’, in cui, al momento sono presenti 322 sostanze.

Aspartame, dunque, ancora al centro dell’attenzione. Ma di cosa si tratta esattamente e in quali alimenti si trova? A rispondere sulla composizione è l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Nel maggio scorso l’Organizzazione mondiale della Sanità- Oms aveva lanciato le nuove linee guida sui cosiddetti Nss (Non-sugar sweeteners) invitando a “non utilizzare dolcificanti non zuccherini per il controllo del peso”. Nella categoria sono inclusi, oltre all’aspartame, acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati della stevia.

Nel documento l’Oms ne sconsiglia l’uso per controllare il peso o ridurre il rischio di malattie non trasmissibili. La raccomandazione si basa su una revisione sistematica delle evidenze disponibili, che suggerisce che “l’uso di Nss non conferisce alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti o nei bambini”. I risultati della review suggeriscono anche che “potrebbero esserci potenziali effetti indesiderati con l’uso a lungo termine di Nss“. Effetti come “un aumento del rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti”.

“L’aspartame è un edulcorante artificiale intenso, a basso tenore calorico. Si presenta come una polvere bianca e inodore ed è circa 200 volte più dolce dello zucchero. In Europa ne è autorizzato l’uso come additivo alimentare in prodotti alimentari tipo bevande, prodotti di pasticceria e confetteria, prodotti lattieri, gomme da masticare, prodotti dietetici e per il controllo del peso, nonché come edulcorante da tavola”.

Nell’Unione europea (UE) l’etichetta sui prodotti alimentari contenenti aspartame deve dichiarane la presenza, indicandone il nome o il suo numero con la E davanti (E 951). Da più di trent’anni, ricorda ancora l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, “questo edulcorante e i suoi derivati sono argomento di approfondite ricerche che comprendono studi sperimentali sugli animali, ricerche cliniche, studi sulle quantità assunte, studi epidemiologici e attività di sorveglianza successiva all’immissione in commercio. Da molti anni e in molti Paesi l’aspartame, a seguito di accurate valutazioni della sua sicurezza, è giudicato sicuro per il consumo umano”.

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