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“la coscienza è irriducibile”

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“Siamo molto più delle macchine”

di Eleonora Chioda La Repubblica

Papà del microprocessore, è il più grande inventore italiano vivente. Di lui Bill Gates ha detto: “Prima di Faggin, la Silicon Valley era semplicemente la Valley”. Dopo un percorso spirituale durato 20 anni si è convinto che “è la coscienza che prova sentimenti ed emozioni. Senza, saremmo robot”. Sarà tra gli speaker della Italian Tech Week

“Siamo esseri spirituali, temporaneamente imprigionati in un corpo fisico simile a una macchina. Ma siamo molto più di una macchina. Siamo coscienza, entità infinite. Irriducibili”.
Federico Faggin, il più grande inventore italiano vivente, padre del primo microprocessore, creatore della tecnologia touch prima di Steve Jobs, oggi si avventura in una nuova rivoluzione. Dopo anni di studi e ricerche ha capito che nell’essere umano c’è qualcosa di irriducibile, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci. E Irriducibile è il titolo del suo nuovo libro (Mondadori), che sarà presentato al Festival Letteratura di Mantova il 10 settembre.
“Per anni ho cercato di capire come la coscienza potesse nascere da segnali elettrici o biochimici – racconta nel corso di un lungo colloquio – . Segnali che possono produrre solo altri segnali, non sensazioni e sentimenti. La coscienza è irriducibile. Ossia non si può definire con concetti più semplici. È la coscienza che comprende, prova sentimenti ed emozioni. Senza questo sentire, saremmo robot. La macchina non sente. Non risponde se non è stata programmata. Invece noi dobbiamo impegnarci per trovare le risposte, dentro e fuori di noi. A partire dalla domanda principale: chi siamo?”.

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