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Il dramma israelo-palestinese

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Ho visto soldati israeliani uccidere i miei amici, picchiare mia madre, occupare le terre di mia nonna, che con il cuore devastato assisteva alla loro distruzione.

Sono stato arrestato e picchiato sei volte per essermi opposto a questa crudeltà.

Devo confessare che è dura credere che nell’arco della mia vita vedrò finalmente la libertà e la pace.

Eppure oggi… sono pieno di speranza.

La speranza è questo nostro movimento… e tu, che ne fai parte.

Perché scrivo a te in particolare?

Perché sei europeo e oggi tu hai il potere di aiutarci a far pendere la bilancia verso la pace per tutti in Israele e Palestina e porre fine a questa tragedia in corso.

Oltre 100 tra le più importanti organizzazioni per i diritti umani e sindacati europei hanno appena lanciato un’iniziativa legale per bandire dall’Unione europea i beni prodotti illegalmente negli insediamenti abusivi dei territori occupati. Se si raccoglierà il milione di firme necessario, l’UE potrebbe vietare un commercio basato sulla miseria del popolo palestinese, che riempie le tasche di coloni abusivi e leader corrotti. 

Ecco perché conto su di te: questa iniziativa storica potrà avere successo solo se raccoglieremo abbastanza firme prima della scadenza, che già incalza. La tua voce è fondamentale: FIRMA PER FERMARE IL COMMERCIO basato sui CRIMINI DI GUERRA!
I coloni abusivi guadagnano centinaia di milioni di euro all’anno vendendo i loro prodotti in Europa a persone che non sanno che stanno letteralmente finanziando crimini di guerra, come sono definiti dalla Convenzione di Ginevra. Il bando di questo commercio cambierebbe completamente la situazione in Israele e Palestina: i soldi dei consumatori europei – i TUOI soldi – smetterebbero di finanziare gli insediamenti israeliani violenti e illegali, spesso costruiti letteralmente sulle macerie delle case palestinesi.

Questa campagna è speciale e storica: per la prima volta palestinesi, ebrei ed europei chiedono insieme di eliminare i profitti che al momento rendono la violenza più redditizia della pace.

Mi incoraggia enormemente vedere persone che da ognuna delle parti si uniscono in nome di un futuro di pace e giustizia: dare voce a questa unione d’intenti è il senso di Avaaz, del nostro movimento. 

Conduco le campagne di Avaaz da 8 anni ormai. Insieme, abbiamo ottenuto vittorie incredibili e salvato innumerevoli vite, dal Myanmar al Mediterraneo, dal Kenya all’Amazzonia. Ma questa campagna mi tocca da vicino come mai prima: la mia gente è in pericolo.

Mentre scrivo le ruspe stanno buttando giù le case di 569 bambini. Una famiglia sta celebrando il funerale del loro bambino di 7 anni morto mentre veniva inseguito dai soldati. Il modo più veloce per trasformare questo infinito mare di lacrime in libertà e pace, è interrompere i profitti che alimentano gli sgomberi illegali dei palestinesi per costruire insediamenti abusivi sulle loro terre. Tu puoi fare qualcosa: aiutaci a raccogliere 1 milione di firme per questa iniziativa.

Ecco perché questa è una richiesta personale: aiutami a proteggere la mia gente dalle ruspe e dai carri armati che stanno demolendo le nostre case e rubando le nostre terre. FIRMA PER FERMARE IL COMMERCIO basato sui CRIMINI DI GUERRA!
Francesco – a nome di tutti i palestinesi, grazie con tutto il cuore,
Fadi Quran
Firma Maggiori informazione su questa campagna:

L’Europa è il maggiore importatore di prodotti dagli insediamenti illegali israeliani. Queste società guadagnano centinaia di milioni di euro all’anno grazie al mercato europeo. Ciò significa che gran parte dell’olio d’oliva, della frutta o delle erbe aromatiche prodotte nelle terre palestinesi occupate, finisce nei supermercati europei. I soldi dei consumatori europei vanno quindi a beneficio di questi insediamenti illegali, dando loro i mezzi e l’incentivo per confiscare più terre e distruggere più case, prolungando e radicalizzando il conflitto.

Per creare e mantenere l’impresa di colonizzazione, le autorità israeliane hanno confiscato più di 2mila chilometri quadrati di terra palestinese e costruito oltre 200 colonie. Per dare un’idea, un’area grande quasi il doppio di Roma. Si tratta di un terzo di tutta la terra che dovrebbe attualmente essere a disposizione dei palestinesi. Le autorità israeliane hanno confinato i palestinesi, costringendoli a vivere in decine di enclavi sconnesse circondate da mura e torri militari. Hanno demolito oltre 27mila case e imposto restrizioni radicali alla libertà di movimento e ai diritti civili fondamentali di milioni di persone.

Per maggior chiarezza: gli esperti affermano che queste politiche minano gli sforzi per portare la pace nella regione e sia i palestinesi che molti israeliani favorevoli alla pace si oppongono a questo furto illegale delle terre.

Questa iniziativa ufficiale dei cittadini dell’UE potrebbe aiutare a porre fine al circolo di violenze e annessioni militari. E non solo per la Palestina: l’iniziativa comprende tutte le imprese e i governi che cercano di trarre profitto dall’occupazione delle terre altrui. Pertanto proteggerebbe gli ucraini e altri cittadini in tutto il mondo che devono affrontare eserciti invasori. Sulla lunga strada verso la pace nel mondo, questo sarebbe un passo senza precedenti per eliminare il profitto, uno dei maggiori incentivi alla guerra.

Abbiamo meno di 4 mesi per raccogliere le firme necessarie. Assicuriamoci che i nostri soldi non finanzino più l’occupazione militare e il furto di terre, in Palestina o altrove. FIRMA PER FERMARE IL COMMERCIO basato sui CRIMINI DI GUERRA! Il nostro movimento si è mobilitato per la pace e per far valere il diritto internazionale in tutto il mondo, dal Myanmar alla Siria, e da Israele/Palestina alla Russia. Ora dobbiamo agire uniti per assicurarci che l’UE smetta di rendere proficui i crimini di guerra. Anche se non possiamo cancellare i crimini del passato, possiamo assicurarci di non essere complici di quelli che vengono commessi sotto i nostri occhi.

Con speranza e determinazione,
Fadi, Antonia, Christoph, Mouhamad, Muriel, Andy, Nax, Luis e tutto il team di Avaaz   Maggiori informazioni: Bambini palestinesi lavorano nelle colonie israeliane (BDS) L’evoluzione della politica di colonizzazione israeliana nei Territori palestinesi occupati (Lo Spiegone) #StopAlCommercioConGliInsediamenti (Pagina ufficiale dell’Iniziativa dei cittadini europei) Palestina-Israele, Onu: nessuna giustificazione per terrorismo o violenza contro i civili (GreenReport.it) Un report ambientale sui Territori Palestinesi Occupati (Centro Studi Sereno Regis) Israele e Territori palestinesi occupati: aumento delle uccisioni illegali, urgente porre fine all’apartheid israeliano contro i palestinesi (Amnesty International)
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