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Tangenziale delle biciclette a Bologna

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Bologna “milionaria”. La Tangenziale delle biciclette festeggia i passaggi record del 2022

Da BC di  Alessandro Di Stefano

  10 Dicembre 2022

Andrea Colombo, assessore alla Mobilità negli anni in cui è stata messa a terra la Tangenziale delle biciclette a Bologna (2011-2016), ci racconta così quegli esordi. «È stata veramente un’epopea che ha aperto la strada alla ciclabilità moderna in città». Pochi giorni fa quell’infrastruttura ha superato il milione di passaggi in sella, misurati da inizio anno sul contabici posizionato a Porta San Vitale. Con un post su Facebook Colombo, che non si è più ricandidato alle comunali e non ricopriva più l’incarico di assessore dal 2016, ha comunque voluto celebrare un passaggio importante che fotografa la voglia crescente di mobilità ciclistica.

La Tangenziale delle biciclette è stata ideata e realizzata con un obiettivo specifico, spiega Colombo a BC: «L’idea di un anello ciclabile lungo tutti i viali attorno al centro storico è venuta da alcune considerazioni che mi erano ben chiare in mente. C’era bisogno di un’opera molto visibile e potente che facesse entrare la bicicletta con la dignità di mezzo di trasporto urbano al pari dell’auto nell’immaginario dei bolognesi». Oltre però all’aspetto simbolico, urgeva poi dare spazio agli utenti attivi della strada.

«Per fare il salto di qualità ad una vera e propria rete ciclabile cittadina, continua e sicura – prosegue Colombo – serviva un’infrastruttura in grado di connettere tra loro in modo intuitivo tutte le piste». Alla fine non è stata casuale la scelta del nome, la Tangenziale delle biciclette: «Per rendere meno autocentrica la mobilità, occorreva anche riappropriarsi delle parole, quindi perché mai “tangenziale” doveva restare solo quella delle macchine?».

L’opera è stata realizzata tra il 2013 e il 2015, anni durante i quali gli otto chilometri complessivi del circuito hanno preso forma. «Le contestazioni più diffuse – ricorda l’ex assessore – erano che non l’avrebbe usata nessuno, che sarebbe stata pericolosa per gli stessi ciclisti, che si sarebbe bloccato tutto il traffico sui viali cittadini». I numeri di qualche giorno fa dimostrano il contrario. A fare la differenza secondo Colombo è stato anche il metodo scelto dal comune nel proporre e condividere l’opera con la cittadinanza.

«Decidemmo di co-progettarla insieme a chi poi avrebbe dovuto percorrerla come utente, coinvolgendo in laboratori e sopralluoghi le associazioni ciclistiche: nacque così l’embrione della futura Consulta comunale della bicicletta». Grazie a quell’opera i ciclisti di Bologna riescono così percorrere una rete di piste più ricca e meglio collegata. «I flussi sono cresciuti con percentuali a doppia cifra anno dopo anno a conferma che se fai le infrastrutture poi i ciclisti arrivano in massa. La Tangenziale è così utilizzata in ogni stagione che in alcuni orari ormai ci sono le code di bici ai semafori». Fino al record del 2022, oltre un milione di passaggi

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