Vai al contenuto

“LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI!” MAI?

 

di Francesco Domenico Capizzi * 

I non vaccinati rappresentano una parte cospicua e variegata di popolazione che articola il proprio rifiuto, a parte i casi con impedimenti clinici e paure per sporadici eventi avversi, in contrapposizioni radicali verso Istituzioni democratiche e Organizzazioni sanitarie cliniche, di ricerca e di garanzia,  e in genere verso istanze scientifiche gridando espressioni fantasiose di sfida, e perfino allegoriche, che intendono denunciare i prodromi instaurativi di uno strisciante sistema universale autoritario e repressivo. In sostanza, i loro discorsi ed azioni configurano la negazione di principi stabiliti in Carte costituzionali, Dichiarazioni dei diritti fondamentali, Universalismi dei Servizi sanitari, Organismi internazionali, destituiscono di veridicità dati sanitari ufficiali e smentiscono l’efficacia delle conseguenti misure preventive fino a denunciare l’esistenza di un complotto e l’instaurazione di una dittatura sanitaria… 

Politici, medici e scienziati vengono additati, come si trattasse, s’intende in iperbole e in senso metaforico, di una “perniciosa razza di ributtanti vermiciattoli cui la natura abbia mai permesso di strisciare sulla superficie della terra” (J. Swift I viaggi di Gulliver, Mondadori 1958). La figlia del re dei “giganti” giungerà a racchiudere il protagonista in una culla mentre “cavalli resisi sapienti” assumeranno il ruolo degli umani: lillipuziani, oggi diremmo nani e ballerine, facitori di intrighi e perversioni, vessazioni e corruzioni, trame e progetti inconfessabili da perseguire a tutti i costi: una internazionale di medici votati alla perversione. 

Fuori di metafore, a volte utili per rappresentare situazioni davvero paradossali, sono in atto ed evidenti i tentativi di derubricazione e disconoscimento di statistiche socio-sanitarie esibite da riconosciute Istituzioni nazionali e internazionali, di ruoli scientifici autorevoli e di esperienze professionali consolidate mentre sembra emergere una sorta di nichilismo che contempla un Mondo individuale che esula dalla realtà dei fatti e dal principio fondativo di bene comune a cui sono ispirate le dieci vaccinazioni obbligatorie per i bambini, l’obbligo scolastico, l’obbligo di casco e cinture di sicurezza, il divieto di fumare nei luoghi pubblici, il Servizio sanitario universalistico, le forme di solidarietà sociale, le attività di volontariato…. 

Nelle manifestazioni i no-vax e no-green-pass insistono nel ripetere “”Liberta Libertà Libertà…Noi siamo il popolo…La gente come noi non molla mai…”. Ma, c’è da chiedersi se non molla mai, mai anche di fronte a incalzanti e drammatiche notizie di cui, fra le molte altre e ben note, si fa appena cenno qui di seguito? 

  • Al momento l’andamento dei contagi è esponenziale mentre i ricoveri risultano caratterizzati da un andamento lineare a dimostrazione dell’efficacia dei vaccini. Va dunque implementata la campagna vaccinale ma, al contempo, vanno rafforzate le misure di contenimento sociale.  Attualmente, sono circa 1.000 i posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid su circa 9.000 posti presenti in Italia, dunque siamo al 10% circa di occupazione, ovvero alla soglia limite. Nelle prossime tre settimane potremmo assistere ad incrementi del 70% dei ricoveri. La soluzione per affrontare la prevedibile crescita dell’ondata pandemica non sta nell’aumentare all’infinito i posti di terapia intensiva e area medica, bensì nell’adottare misure di contenimento sociale più drastiche per frenare la circolazione del virus, come il lockdown stringente per i non vaccinati. Abbiamo poco tempo per agire con misure più restrittive e prevenire un aumento di casi e ricoveri. Al contrario, c’è stato un allentamento dei comportamenti prudenti, anche per l’avvicinarsi delle feste.
    (Società Italiana di Anestesia e Rianimazione, 18.12.2021);
  • Ambulanze in fila, l’una dietro l’altra, in attesa che all’interno dell’Ospedale si liberino i posti-letto necessari ad accogliere i nuovi pazienti. In situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo, servirebbero almeno tre ambulanze in più ogni 500.000 abitanti, circa 360 mezzi di soccorso aggiuntivi. Una volta assicurato il paziente alle cure del personale del pronto soccorso, l’ambulanza non può rendersi immediatamente disponibile. Il mezzo e le strumentazioni devono essere sanificati e il personale di turno procedere a svestizione e vestizione. In altre parole, un intervento per un caso Covid, che sia conclamato o semplicemente sospetto, ha dei tempi lunghissimi (Società Italiana Sistema 118);  
  • In Italia sono circa 600.000 gli interventi chirurgici rimasti non eseguiti. Attualmente è in corso il processo di riduzione del 70% dei posti-letto ospedalieri disponibili per le malattie croniche e delle relative attività di sala operatoria in previsione di incrementi di ricoveri per infetti e malati di Covid. (Società Italiana di Chirurgia, dicembre 2021). * già docente di Chirurgia generale nell’Università di Bologna e direttore delle Chirurgie generali degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna

(Visited 6 times, 1 visits today)

Lascia un commento