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Invenctivae contra medicum quendan …. 1352. di Francesco Petrarca.

Un’opera storico-letteraria d’attualità, un emblema a favore della ideologia antiscientifica in tempo pandemia. 

di Pier Roberto Dal Monte*

“….. ut vero iam desinam, medicum non consilio sed eloquio pollentem velut insidiatorem vitae, sicarium aut veneficum vitare debes” (F. Petrarca. Lettere. Familiares. 5.19.8 a Clemente VI).

‘…ma per ora concludo, dovresti evitare un medico, non di consiglio, ma di facile parola, come un insidiatore della vita, un assassino od uno stregone’

Di fronte ai dilaganti violenti atteggiamenti, se non sommosse,  di vari gruppi che si scagliano contro le vaccinazioni che invadono le piazze ed i vari siti social  e che esprimono vari e attivi pregiudizi, contro le decisione dei vari governi per limitare la diffusione, se non arrestare della pandemia,  c’è da chiedersi se questi,  più che una ribellione contro le varie e  cangianti restrizioni imposte dallo Stato, non siano in realtà una rancorosa protesta contro la Scienza ed in particolare contro la Scienza Medica ufficiale,  con il ricrearsi da molti  un muro che potremo giudicare invalicabile, tra la scienza e superstizione. 

Un  gruppo di cittadini dai più diversi orientamenti politici o intellettuali  si oppone chiaramente alle scelte consigliate e imposte dalla  medicina, quella vera, in quanto scienza basata sulle evidenze, per  sostituirla con le più strane tendenze e teorie preventivo/terapeutiche da cui ci si aspetta una soluzione salvifica,  la quale non sarebbe assicurata dalla professione medica, dalle sue scoperte, dalle sue indicazioni, dai suoi farmaci, dalle sue modalità preventive,  ma solo il frutto della ricerca di un’autoreferenzialità, se non di dominio medicalizzante del mondo,  deciso insieme all’industria farmaceutica. Sostenuta infine da governi compiacenti o inetti.

 Una presa di posizione che peraltro non è di recente nascita, ma che viene  da lontano esistendo da sempre un’oltraggiosa  continuità contro   la razionalità o il ragionare intelligente che si aggira nel mondo e spesso contro  nostro agire medico – scientifico, contro la ricerca atta mantenere una serena vita umana e non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista etico-morale e sociale, come lo dimostra la follia omicida che pervade la coscienza di molti popoli in cui parte dell’ l’esistenza umana è considerata un puro epifenomeno, che può essere anche facilmente cancellato per difendere le proprie non compiaciute, folli visioni.

Dobbiamo dire quindi che alla fine molti concetti si ripetono nei secoli e ancora visioni primordiali si stanno resuscitando clamorosamente, dove a farne le spese è la grande concezione di  un’ inalienabile vis  medicatrix naturae, che gli scienziati, i medici hanno mano a mano corretto e migliorato, giungendo alla attuale evoluzione in cui ogni potenzialità naturale, oltre che acclarata e riconosciuta, con sempre nuove  scoperte esse ne ristabiliscono l’imprescindibile e duraturo sostegno. 

Lo scetticismo contro l’attività medica ha quindi una ripetitività storica ed è   ben  evidente, come anche nel passato remoto e recente  da parte di eminenti scrittori e pseudo-scienziati  vi fosse un atteggiamento  non solo scettico, ma anche  antiscientifico, privilegiando spesso pregiudizialmente, la filosofia e la sua retorica, il sentimento e l’ immanenza divina nei confronti delle scienze esatte e “matematiche”. Tra questi vanno annoverati già Plinio il Vecchio, il Montaigne negli Essais, Moliere nelle sue Commedie e più recentemente nell’accessione chiaramente ‘libertaria moderna’ Karsl Jaspers, Ivan Ilich , in parte Foucault e da noi la corrente che faceva a capo l’italiano Maccacaro, sostituiti oggi da molti e differenziati cosidetti maitres a penser, in nome della libertà, quella naturale, d’opinione, l’antiautoritaria, la Costituzionale, etc . 

 Ma ricordiamo ora uno per tutti, forse uno dei più grandi, il sommo dei Poeti, il Petrarca, il quale scrisse a metà del ‘300 un libretto o lungo saggio molto significativo, un  pamphlet come ora si direbbe, contro i medici che intitolò in maniera significativa “Inventive contro medicum”,  differenziandosi completamente da l’orientamento in fondo pro medicina che si avverte invece nei due altri grandi scrittori italiani fra il ‘200 ed il ‘300. 

E  riferendoci a Dante, ricordiamo che egli fu un grande ammiratore della ’scientia’ medica  come dimostra in tutta la Commedia (“….. vidi ’l maestro di color che sanno/seder tra filosofica famiglia……./ Ipocràte,  Avicenna e Galïeno/Averoìs che ’l gran comento feo.”)  ed  è noto, fra l’altro che era iscritto all’ eminente ‘Corporazione  dei medici e speziali’ nella sua Città, che fu allievo di Mondino de Liuzzi, il famoso anatomista e di  altri di medici bolognesi; e parimenti  all’altro grande genio fiorentino, il Boccaccio che, con spirito psicologicamente giocoso, fa rinascere una moderna coscienza femminile dalle oscurità medioevali. 

Detto questo ci pare che il Petrarca in fondo odiasse veramente i medici e che non molto si staccasse dalla presunta o reale  inimicizia di coloro che negano ora gran parte dell’efficacia della medicina scientifica o basata sulle evidenze e spingono esaltando le varie modalità per curare ciò che è curabile (ed incurabile) con l’esoterismo pseudo-filosofico, la retorica e la poesia chiaramente con qualsiasi pseudoscienza venga elaborata .  Particolarmente evidente ora dall’inizio della  Pandemia.

    La nascita di  questo severo e per certi versi brutale progetto delle Inventive contro i medici  del Petrarca, ha una sua origine e motivazione ed è da farsi risalire verso la fine del 1351, probabilmente nel mese di dicembre, quando  papa Clemente VI ancora ad Avignone, incominciò a soffrire di una grave e lunga malattia che durò molti mesi. Nel febbraio 1352 Petrarca, tramite un amico, inviò al papa un messaggio augurandogli di cuore una pronta e completa guarigione, aggiungendo il consiglio che, per riacquistare rapidamente la salute, egli avrebbe avuto bisogno soprattutto di affidarsi ad un solo medico e di fare affidamento solo su di lui. Clemente VI mandò poi uno dei suoi cortigiani ad esortare Petrarca a mettere per iscritto le sue raccomandazioni; voleva comprendere bene il significato e l’esito dei consigli del poeta. Tale chiarimento giunse nella lettera che Petrarca scrisse nel marzo 1352 al papa, ora nelle Familiares (5.19), mentre nella lettera inviata  al Boccaccio   (Seniles Let.III  o Salute tua) riassume infatti la maggior parte degli argomenti successivamente sviluppati estesamente nei quattro libri dell’Invettiva. Dopo un’educata introduzione costellata di dotte citazioni di Giovenale e di Cicerone, Petrarca esprime la sua principale preoccupazione: il  letto del papa è letteralmente assediato dai medici. I quali  medici non sono mai volontariamente d’accordo l’uno con l’altro, perché o si vergognano di ammettere di seguire un predecessore o un collega o perché hanno un disperato bisogno di dimostrare che stanno inventando qualcosa di nuovo. L’opera e le  lettere partendo da una  lunga citazione dalla Naturalis historia di Plinio, rievocata  dal Petrarca, espongono con autorità e “con eleganza” come i medici di solito ingannano i poveri pazienti affidati alle loro cure con false promesse e illusorie aspettative sui rischi che presumono di correre i corpi sofferenti dei loro pazienti; come i loro errori e abusi non vengono perseguiti e come viene sempre loro concessa l’immunità. Per finire stigmatizzando  la spregevole inclinazione ”dei medici ad occupare i boschi dei poeti e i campi dei retori” per abusare dei loro pazienti con parole senza senso profuse invano, confondendo “i nodi ippocratici con i fili di Cicerone”.

 In conclusione, Petrarca suggerisce nella lettera che qualsiasi medico famoso per la sua eloquenza dovrebbe essere evitato come una minaccia per la vita, un assassino o un feroce avvelenatore, e  Clemente VI deve scegliere un suo medico – l’unico medico che si occuperà di lui – non per le sue doti di chiacchierone, ma soprattutto per le sue qualità intellettuali e morali. Questo scatenò l’ira dei medici ed uno di questi scrisse una violenta missiva e la conseguente risposta del Petrarca con le sue Invectivae nelle quale giunge ad  esclamare  vivacemente ”Medico fa il tuo mestiere di meccanico ti  prego; stai attento se puoi se no, uccidi e chiedi un prezzo quando hai ucciso. Questo non è permesso a nessun imperatore o re, ma solo a te, al signore della vita e della morte, come ti vanti, dalla cecità del genere umano. Usa un privilegio mortale e fatti pagare la mercè del tuo tristo agire; ma come potresti usare con un inaudito sacrilegio di subordinare la retorica alla medicina, la padrona alla serva, un’arte liberale ad un’arte meccanica”, aggiungendo  a  questa inventiva un’altra affermazione delle Lettere ‘ Seniles’ – che sono quasi tutte improntate di scetticismo sull’attività medica -: ‘compito vostro la cura dei corpi lasciate i veri filosofi, gli elettori la cura e l’educazione delle anime’.

 Malgrado queste vituperazioni scritte, gli atteggiamenti del Petrarca, uomo anche quando non in buona salute, specie in tarda età – secondo le più recenti ricerche – non risultano , nei confronti della medicina e dei medici così pesantemente  critici o scettici: l’Invettiva è per lo più considerata, variamente, come un attacco personale contro un singolo medico; come difesa della buona medicina contro i cattivi praticanti; come polemica contro l’avversato pensiero ‘arabo averroista’ nella scienza e nella medicina; nell’ambito della controversia sulle arti liberali e ’ meccaniche’, anche come mero esercizio retorico del genere letterario che è proprio  dell’invettiva. Tuttavia nel suo insieme  quasi tutta l’Opera di Petrarca, anche con  i Medici, come Giovanni da Padova che Lui peraltro molto stimava ( v. Sen. XII 1 e 2)   è percorsa dall’inimicizia verso la scienza medica  e non potrebbe rappresentare meglio un esempio della attuale guerra  contro la medicina; la quale  purtroppo, trovandosi  di fronte alle numerose incertezze insorte intorno alla  nuova realtà, dimostra ancora la capacità di recuperare, con le sue grande risorse, la sua funzione inalienabile contro le malattie virali e no. A difesa della vera scienza contro i vari contestatori che ora, ma anche come si è visto dal passato,  in quanto seguaci della pseudoscienza, irragionevolmente attaccano i gestori della cosa pubblica che ora si ergono a difesa delle faticose, ma certe  scoperte dalla medicina.

“Haec non adversus medicinam—quod saepe testatus sum—neque adversus excellentes medicos, qui irasci non debensint, semper rari, nostra sint etate rarissimi, sed adversus te delirantesque similiter dicta sint”  Invenctive…. Lib.1.  Queste cose non sono contro la medicina – come ho spesso testimoniato – né contro gli ottimi medici, che non dovrebbero adirarsi se sono sempre rari e rarissimi nella nostra epoca, ma contro i deliranti tuoi simili

Note.

  • F. Petrarca. Invective contra medicum. Invectiva contra quendam magni status hominem sed nullius scientie aut virtutis… a cura di F. Bausi, Firenze, Le lettere, 2005.
  • M. Berté – S. Rizzo. Le Senili mediche, in Petrarca e la medicina. Atti del Convegno di Capo d’Orlando 27-28 giugno 2003, a c. di M. Berté, V. Fera e T. Pesenti, Messina, Centro interdipartimentale di Studi umanistici, 2006, 247-379 (.
  • F. Bausi. Petrarca antimoderno: studi sulle invettive e sulle polemiche petrarchesche, Firenze, F. Cesati, 2008.
  • Carlino A. Petrarch and the Early Modern Critics of Medicine.

University of Geneva.  Journal of Medieval and Early Modern Studies / 35.3 / 2005

  • Petrarca.  Epistole, le Familiari, ed. Vittorio Rossi (Firenze: Sansoni, 1997), 1933–42
  • Ugo Dotti, Vita di Petrarca (Roma: Laterza, 1987),
  • Carlo A. Viano, “Lo scetticismo antico e la medicina,” in Gabriele Giannantoni, ed., Lo scetticismo antico: atti del convegno organizzato dal Centro di studio del pensiero antico del C.N.R., Roma 5–8 novembre 1980, 2 vols. (Napoli: Bibliopolis, 1981),
  • Karl Jaspers, Der Arzt im technischen Zeitalter: Technik und Medizin, Arzt und Patient, Kritik der Psychotherapie (München: Piper, 1986);
  • Ivan Illich. Nemesi medica”  RED ED, 1976
  • Foucault M. La nascita della clinica. Enaudi 1998
  • Plinio. Naturali historia. IV – Medicina e farmacologia: Libri 28-32. Einaudi, i Millenni  1982.
  • Luigi Pellizzoni e Rita Biancheri Scienza in discussione? Dalla controversia sui vaccini all’emergenza Covid-19 Franco Angeli 2021.
  • Raffi A. Dante e Petrarca si confrontano con Averroè. https://web.infinito.it/utenti/a/alexraffi/dante/dpetraver.htm
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Pseudoscienza.

*già direttore della Gastroenterologia ed endoscopia dell’Ospedale Bellaria di Bologna

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