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Una tassa occulta che colpisce i poveri

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Dopo anni di sostanziale stabilità dei prezzi, negli ultimi mesi  è tornata con prepotenza a dominare la scena economica e mette a rischio le prospettive di ripresa che si erano delineate nel 2021. A Bologna è leggermente più alta di quella nazionale e ha colpito soprattutto i beni che vengono consumati dalle famiglie, risparmiando al momento i servizi. È urgente potenziare ed estendere nel tempo i provvedimenti già in parte adottati di sostegno ai nuclei più disagiati, che sono i più esposti

di  Gianluigi Bovini*


Nelle ultime settimane in Italia si è riaperto lo scontro politico su ipotizzati incrementi della pressione fiscale collegati alla riforma del catasto. Ci si preoccupa molto, anche in modo strumentale, del rischio di un futuro riequilibrio delle imposte sulle abitazioni e non si dedica la necessaria attenzione a quella che è sicuramente la tassa più pericolosa e con i peggiori impatti sul bilancio delle famiglie a basso e medio reddito: il forte aumento del costo dei beni di prima necessità. Dopo molti anni di sostanziale stabilità dei prezzi, negli ultimi mesi l’inflazione è tornata con prepotenza a dominare la scena economica e mette a rischio le prospettive di ripresa che si erano delineate nel 2021.

I dati pubblicati dai Servizi Statistici del Comune di Bologna permettono di conoscere la dimensione di questo fenomeno nella nostra città: nel marzo 2022 si è registrato un aumento mensile dei prezzi del +1% e il tasso tendenziale (che fotografa la variazione del costo della vita rispetto a marzo 2021) è balzato al +6,8%, accentuando una tendenza al rialzo che prosegue ininterrotta da un anno. A Bologna l’inflazione tendenziale è leggermente più alta di quella nazionale (+6,5%) e ha colpito soprattutto i beni che vengono consumati dalle famiglie (+10,5%), risparmiando al momento i servizi (+2,2%).

Quali sono i gruppi di beni che sono stati investititi in modo più violento dal preoccupante rialzo dei prezzi? In prima fila troviamo le bollette dell’energia elettrica e del gas, che appartengono alla divisione di spesa denominata “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”: rispetto a marzo 2021 l’aumento del costo dei beni e servizi compresi in questa categoria è pari a +30,3%. Immediatamente dopo si colloca il forte incremento dei prezzi (+10%) registrato nella divisione denominata “Trasporti”: in questo insieme troviamo infatti i carburanti che alimentano i mezzi di trasporto privati. Tassi tendenziali di inflazione elevati hanno interessato a Bologna anche i beni e servizi classificati nelle divisioni “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+5,9%), “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+5,8%) e “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+5,5%).

Non tutte le famiglie sono colpite nello stesso modo da questo violento rialzo dei prezzi, che risente delle tensioni legate al conflitto in corso in Ucraina. A livello nazionale esistono dati che  permettono di analizzare il fenomeno: l’Istat esamina infatti il differente impatto dell’inflazione classificando le famiglie in cinque classi di livelli di consumo sulla base di un parametro definito “spesa equivalente”, che tiene conto della numerosità di ciascuna famiglia e consente confronti tra nuclei di diversa ampiezza.

I dati riferiti al primo trimestre del 2022 sono molto chiari e preoccupanti: rispetto a un tasso di inflazione tendenziale del +6% che riguarda tutta la collettività nazionale sono le famiglie più povere a subire gli effetti peggiori, perché colpite da un aumento dei prezzi del +8,3%. Le famiglie più ricche limitano invece i danni: per questi nuclei più favoriti la corsa annua dell’inflazione si ferma al +4,9%. Come appare evidente il divario inflazionistico tra i gruppi che si collocano agli estremi della graduatoria è molto ampio (3,4 punti percentuali) e si sta aggravando negli ultimi mesi.

I motivi di questo divario sono noti e facilmente comprensibili: nei bilanci delle famiglie meno abbienti è maggiore il peso percentuale dei beni interessati in modo più marcato dalle tendenze al rialzo dei prezzi (in primo luogo energia elettrica, gas, combustibili e a catena anche i prodotti alimentari). Appare quindi indispensabile e urgente potenziare ed estendere nel tempo i provvedimenti già in parte adottati dal Governo di sostegno ai nuclei più disagiati, colpiti maggiormente dalla tassa occulta dell’inflazione.


*statistico e demografo

CANTIERE BOLOGNA30 APRILE 2022

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