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Sia liberato Leonard Peltier: negli USA condannato a due ergastoli per delitti che non ha commesso

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“SIA LIBERATO LEONARD PELTIER”: negli USA condannato a due ergastoli per delitti che non ha commesso, la persecuzione di un indiano americano

A cura del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com*

Non muoia in carcere Leonard Peltier
Mentre vengono scritte queste righe Leonard Peltier ha 77 anni, da 46 e’ in prigione in un carcere americano di massima sicurezza condannato a due ergastoli per delitti che non ha commesso (un processo-farsa con una giuria razzista lo condanno’ sulla base di testimonianze false e di prove altrettanto false; gli stessi accusatori, gli stessi giudici, riconobbero successivamente che fu la condanna di un innocente, che fu una persecuzione politica. Leonard Peltier e’ un perseguitato politico, perseguitato perche’ e’ un nativo americano che ha dedicato l’intera sua vita alla lotta in difesa del suo popolo e di tutti i popoli oppressi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Madre Terra.
Ha scritto nella sua autobiografia: “Tutti facciamo parte dell’unica famiglia dell’umanita’.
Noi condividiamo la responsabilita’ per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara’ terminato fin quando anche un solo essere umano sara’ affamato o maltrattato, una sola persona sara’ costretta a morire in guerra, un solo innocente languira’ in prigione e un solo individuo sara’ perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell’umanita’.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara’ un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio”.
Leonard Peltier soffre da molti anni di gravi patologie, e recentemente ha contratto il covid. La sua vita e’ in grave pericolo, ma fin qui neppure questo ha persuaso il Presidente degli Stati Uniti d’America a restituirgli la liberta’ attivando l’istituto della grazia presidenziale.
Da tutto il mondo da decine d’anni si chiede che Leonard Peltier sia liberato: lo hanno chiesto Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, e con essi innumerevoli altre personalita’ benemerite dell’umanita’, lo hanno chiesto istituzioni democratiche come il Parlamento Europeo, lo hanno chiesto associazioni prestigiose come Amnesty International, e con esse milioni di esseri umani da tutto il mondo che hanno sottoscritto petizioni per la sua liberazione. Fin qui a nulla e’ valso.
Perche’ tanto accanimento? Perche’ tanta ferocia contro Leonard Peltier? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si’ che il sistema di potere che domina negli Stati Uniti tema a tal punto un settantasettenne gravemente malato? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si’ che gli sia sempre stato negato un processo di appello che sicuramente lo avrebbe assolto? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si’ che gli siano state sistematicamente negate tutte quelle misure di riduzione dell’afflittivita’ della pena che lo stesso sistema carcerario americano prevede?
Scriviamolo subito: Leonard Peltier rappresenta l’intera umanita’ oppressa in lotta per la comune liberazione e per la difesa dell’intero mondo vivente minacciato di distruzione dai poteri dominanti.
La solidarieta’ con Leonard Peltier e’ la solidarieta’ con la Resistenza degli indiani d’America vittime di un genocidio, di un etnocidio e di un ecocidio che tuttora continuano e che occorre contrastare.
La solidarieta’ con Leonard Peltier e’ la solidarieta’ con la lotta di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani oppressi e denegati dalla violenza dei poteri dominanti.
La solidarieta’ con Leonard Peltier e’ la solidarieta’ con la lotta dell’umanita’ cosciente in difesa del mondo vivente dalla minaccia di distruzione da parte di un sistema di potere, di un modo di produzione e di un modello di sviluppo che schiavizzano, divorano e distruggono gli esseri umani, gli altri animali, l’intero mondo vivente.
La lotta di Leonard Peltier e la lotta per la sua liberazione sono quindi parte di un impegno in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, di un impegno per la salvezza dell’intero mondo vivente.



Siamo persone amiche della nonviolenza.
Abbiamo preso parte al movimento per la pace e il disarmo fin dai tempi della guerra fredda.
Abbiamo sempre sostenuto i diritti umani di tutti gli esseri umani, contrastando tutti i poteri oppressivi.
Abbiamo sempre sostenuto la solidarieta’ internazionale con tutti i popoli oppressi in lotta per la liberazione, il diritto a una vita degna, la democrazia che riconosce ed invera giustizia e liberta’, solidarieta’ e responsabilita’, la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni.
Abbiamo lottato contro le istituzioni totali e tutte le strutture e le pratiche di sopraffazione e segregazione che violano e annichiliscono la dignita’ umana e il dovere di reciproco aiuto ed universale solidarieta’ che tutti gli esseri umani unisce.
Abbiamo lottato contro il regime della corruzione, il modello di sviluppo di servitu’ e la penetrazione dei poteri criminali nel nostro territorio.
Siamo state e stati parte del movimento contro le servitu’ energetiche e militari, abbiamo contrastato la costruzione di centrali atomiche, abbiamo promosso e condotto alla vittoria lotte concrete contro la devastazione ambientale, siamo impegnate e impegnati in difesa della biosfera.
Ci siamo poste e posti all’ascolto, alla scuola e alla sequela del movimento di liberazione delle donne, del pensiero e delle pratiche del movimento delle donne, che costituiscono la corrente calda e il maggior inveramento storico della nonviolenza in cammino, la corrente calda e il maggior inveramento storico dell’impegno comune per il bene comune e la piena umanizzazione dell’umanita’.
Ci opponiamo alla guerra e a tutte le uccisioni, ci opponiamo a tutti gli eserciti e a tutte le armi.
Siamo solidali con tutti i popoli oppressi.
Con tutte le persone oppresse siamo solidali.
Siamo solidali con Leonard Peltier.
*
Ci siamo incontrate e incontrati questa mattina dell’8 giugno 2022 a Viterbo per ragionare insieme dei compiti dell’ora del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la salvezza e la liberazione dell’intera umanita’.
Abbiamo condiviso l’orrore per le guerre in corso, ed abbiamo confermato il nostro sostegno a tutte le persone impegnate in iniziative nonviolente in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, contro tutte le guerre e tutte le uccisioni, contro tutti gli eserciti e tutte le armi.
Abbiamo condiviso l’orrore per il razzismo e lo schiavismo che continuano ad opprimere e a far scempio dell’umanita’, ed abbiamo confermato il nostro sostegno a tutte le persone impegnate in iniziative nonviolente in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, contro tutti i poteri, le ideologie e le pratiche razziste e schiaviste, di segregazione e disumanizzazione, di sfruttamento ed emarginazione che negano il diritto di ogni essere umano alla dignita’, alla liberta’, alla giustizia, alla felicita’ nel rispetto degli stessi diritti di ogni altro essere umano e nel rispetto dell’intero mondo vivente.
Abbiamo condiviso l’orrore per le morti sul lavoro, ed abbiamo confermato il nostro sostegno a tutte le persone impegnate in iniziative nonviolente in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, contro tutti i poteri politici ed economici, i sistemi sociali, le strutture materiali e ideologiche fondati sullo sfruttamento, sulla rapina, sulla distruzione, sulla negazione della dignita’ umana e del mondo vivente.
Abbiamo condiviso l’orrore per la devastazione della biosfera, ed abbiamo confermato il nostro sostegno a tutte le persone impegnate in iniziative nonviolente in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani e in difesa dell’intero mondo vivente, contro il sistema di potere, il modo di produzione e il modello di sviluppo fondati sull’avidita’ onnidistruttiva, sul consumismo onnidivoratore, sulla dittatura del profitto, della rapina e della devastazione che stanno distruggendo quest’unica casa comune dell’umanita’ intera, quest’unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
Abbiamo condiviso l’orrore per i femminicidi e la violenza maschile, ed abbiamo confermato il nostro sostegno a tutte le persone impegnate in iniziative nonviolente in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, contro il maschilismo che e’ la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze che opprimono e denegano l’umanita’.
Abbiamo condiviso l’orrore per il genocidio, l’etnocidio, l’ecocidio commessi dal potere razzista, colonialista ed imperialista bianco contro i popoli nativi e contro la Madre Terra, ed abbiamo confermato il nostro sostegno a tutte le persone impegnate in iniziative nonviolente in difesa della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani, per i diritti e la liberazione di tutti i popoli oppressi, contro ogni fascismo.
Abbiamo rinnovato la nostra solidarieta’ a Leonard Peltier e alla lotta dei popoli nativi contro il genocidio, l’etnocidio, l’ecocidio.
Ci uniamo all’appello affinche’ sia finalmente restituita la liberta’ a Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra.
Ci uniamo all’appello affinche’ sia finalmente restituita la liberta’ a Leonard Peltier, da 46 anni detenuto innocente per crimini che non ha mai commesso.
Ci uniamo all’appello affinche’ sia finalmente restituita la liberta’ a Leonard Peltier, come chiesto da molti anni da Nelson Mandela e da Desmond Tutu, da madre Teresa di Calcutta e da Rigoberta Menchu’, da innumerevoli altre figure benemerite dell’umanita’, da milioni e milioni di esseri umani di tutto il mondo.

* Il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo e’ una struttura nonviolenta attiva dagli anni ’70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E’ la struttura nonviolenta che oltre trent’anni fa ha coordinato per l’Italia la piu’ ampia campagna di solidarieta’ con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”. Da alcuni mesi e’ particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.



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