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Test per l’ingresso a Medicina: va abolito!

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Test Medicina, dai candidati di tutt’Italia un’unica voce: «Abolire il numero chiuso»

La quasi totalità dei futuri medici ribadisce la contrarietà al numero chiuso per Medicina. Proteste e sit-in dei sindacati: «Libero accesso a tutti e investimenti strutturali per colmare il forte fabbisogno di medici». Concorda Consulcesi: «Premiare merito, non fortuna. E gli esclusi possono fare ricorso»

di Viviana Franzellitti Sanità informazione

Passano gli anni ma gli aspiranti medici italiani non cambiano idea. La maggior parte di loro chiede a gran voce e con insistenza di abolire il numero chiuso per entrare a Medicina e Chirurgia.

Ai microfoni di Sanità Informazionenel giorno del Test di Medicina 2022 negli atenei di Roma, Napoli e Milano confidano dubbi e preoccupazioni per quel dentro o fuori che non lascia scampo.

Le future matricole a Roma, Napoli e Milano: «Abolire il numero chiuso a Medicina. Ecco perché»

Per la quasi totalità degli studenti che tentano la prova di accesso a Medicina, il sistema del numero chiuso è da abolire. Il motivo principale è che taglia fuori, al primo colpo, migliaia di ragazzi. Quest’anno erano 65mila a contendersi poco più di 14mila posti disponibili. 50mila dovranno rimandare o rinunciare al desiderio di indossare il camice bianco. «Penso tolga la possibilità a tante persone di fare quello che davvero vogliono» dice una candidata a Roma. «Dovrebbero abolirlo e dare la possibilità a chi veramente vuole realizzare questo sogno di entrare» le fa eco un’altra.

Anche a Napoli, non la pensano diversamente: «Medicina dovrebbe essere un corso aperto, senza test, senza una selezione all’entrata. Con questa modalità, nonostante un buon punteggio rischi di non entrare perché c’è chi ha fatto meglio. Ci sono talmente pochi posti…». E ancora: «Trovo questo sistema sbagliato. Meglio lo sbarramento al primo anno, per permettere a tutti di provare e capire se sono portati». Poche le voci dissonanti: secondo alcuni, gli atenei non sarebbero in grado di accogliere tutti «perché servono più aule e più insegnanti».

Dal 2023 il Test di Medicina diventa Tolc

Dal prossimo anno l’accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia cambierà. Non più un unico Test a decidere il futuro dei ragazzi. Non più un unico giorno in cui si giocano tuttouna lotteria dove per vincere non devi essere solo bravo ma a volte anche fortunato. Sarà la modalità TOLC (Test Online CISIA) a rimpiazzare l’esame di ingresso così come lo conosciamo oggi. Il Tolc si potrà ripetere due volte in un anno, a partire dal quarto anno delle scuole superiori. Il risultato migliore conquistato da ogni candidato sarà inserito nella graduatoria nazionale.

La maggior parte delle future matricole accolgono con favore il Tolc: aumentano le probabilità di successo ed effettuarlo da casa permette di gestire meglio l’ansia. Ma alcuni sono contrari, convinti che aumenteranno i tentativi, così come i concorrenti. Ed entrare sarà ancora più difficile.

Scomparirà, dunque, il “concorsone” ma non l’accesso programmato. E l’attuale instabilità politica non permette nemmeno di affermarlo con certezza. È per questo che l’unica soluzione, per tanti e su tutti per le aspiranti matricole, è sempre la stessa: abolire il numero chiuso per poter studiare in una delle Facoltà universitarie più ambite.

I sindacati FGC e UDU: «No al numero chiuso per contrastare carenza medici e garantire diritto allo studio»

«Sono contro i test a numero chiuso totalmente. Tutte le università dovrebbero essere a numero aperto. Studiare è un diritto universale, tutti devono avere la possibilità di farlo» dichiarano moltissimi partecipanti da Nord a Sud. «Il test andrebbe assolutamente tolto – spiega un concorrente – o quantomeno effettuata una scrematura nel corso degli anni. Così non ha alcun senso se poi ci ritroviamo senza medici».

Due tesi di rilievo: sul diritto allo studio e il fabbisogno di sanitari sono intervenuti il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) e l’Unione degli universitari (UDU) di Roma e Milano. Secondo i sindacati, superare il numero chiuso è necessario in un momento storico di forte carenza di medici. L’Italia e il SSN hanno un gran bisogno di professionisti sanitari per garantire la qualità dei servizi ai cittadini. Inoltre, chiedono un sistema che dia la possibilità di accedere alla formazione universitaria a tutti, che garantisca il reale diritto allo studio senza impossibilità dettate dalla condizione sociale o economica.

«Si chiedono turni massacranti ai medici in servizio o si assumono dall’estero»

«Il numero chiuso – sostiene Riccardo del FGC Milano – non fa altro che tagliare l’accesso a Medicina quando è oramai patologica l’assenza di personale. Si chiedono turni massacranti ai medici in servizio, la Calabria assume 500 medici da Cuba. Si pensa a richiamare i medici in pensione o a chiedere straordinari a personale che già fa 12 ore al giorno».

«Anche quest’anno denunciamo il numero chiuso per medicina e per le professioni sanitarie – aggiunge il rappresentante FGC Roma –. 60mila studenti vogliono accedere ma c’è posto soltanto per circa il 20%. È inammissibile in una realtà come quella italiana in cui la carenza di medici, di presidi sanitari, di personale ospedaliero è all’ordine del giorno».

UDU Roma: «Il calcolo del fabbisogno medici è errato»

Dello stesso avviso l’unione degli universitari (UDU) il più grande sindacato delle studentesse e degli studenti in Italia. «Protestiamo di fronte all’ennesimo test di medicina contro il numero chiuso in quanto riteniamo che siano necessari investimenti che possano colmare il forte fabbisogno di medici confermato dalla pandemia. Vogliamo un accesso libero a tutti e un investimento strutturale su tutti gli ambiti universitari. In modo da porre al centro la tematica dell’istruzione per rilanciare il paese in vista del superamento del quadro pandemico attualmente in corso.

Secondo l’UDU, «il calcolo del fabbisogno di medici è strutturato su degli elementi che non tengono in considerazione le strutture private e ospedaliere e il numero di medici che poi decide di trasferirsi all’estero. I calcoli e le stime che abbiamo effettuato dimostrano come sia possibile arrivare ad un superamento del numero chiuso».

Per gli esclusi possibile il ricorso legale

Nel giorno del Test di medicina a vigilare sul regolare svolgimento della prova e a dare supporto ai candidati c’erano i consulenti Consulcesi. Il network legale da anni si occupa di tutelare gli aspiranti camici bianchi italiani. Quest’anno, ha organizzato un flash mob «anti sfiga». «La fortuna non determina il tuo futuro: entri a medicina perché è giusto!», lo slogan stampato su t-shirt e gadget scaramantici.

«Troviamo inaccettabile che sia la fortuna a determinare il destino di questi giovani studenti e del nostro prezioso SSN» evidenzia Massimo Tortorella presidente Consulcesi. «Da sempre chiediamo una selezione più meritocratica, trasparente e giusta. Chiediamo di sedere al tavolo delle trattative per cambiare il modello del numero chiuso».

L’ipotesi più accreditata per entrare a medicina tra le future matricole escluse dalla graduatoria è il ricorso legale. Tantissimi ragazzi ammettono di considerare l’ipotesi nel caso in cui non riescano a superare lo scoglio dell’esame di ammissione.

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