Eurostat ottobre 22
Mai come adesso è necessario ragionare sull’approccio all’anziano in termini di prevenzione.
I dati Eurostat rilevano che a 65 anni l’anziano ha in media davanti dai 22 ai 25 anni di vita. Tuttavia, troppo spesso una parte consistente di questi anni è gravata da disabilità e malattie. L’unico modo che abbiamo per prolungare questi anni di vita anziana in salute e attività è realizzando percorsi e programmi di prevenzione, che nell’ambito delle malattie infettive acute consistono nelle vaccinazioni, che rafforzano il sistema immunitario.
Da una revisione di studi scientifici su oltre 113mila anziani si evince che le malattie infettive hanno un forte impatto negativo sulle funzioni cognitive e sull’autonomia personale degli ultrasessantacinquenni. Purtroppo però gli obiettivi di copertura vaccinale sono ben al di sotto di quanto auspicato dal Ministero della Salute: per l’influenza, l’obiettivo minimo del 75% della popolazione anziana non è mai stato raggiunto dal 1999 e, dopo un trend in crescita dal 2015 al 2020, nella stagione 2021/22 la copertura vaccinale anti-influenza negli anziani è diminuita del 7%.
Considerando i dati osservati nell’emisfero australe dobbiamo prepararci ad una certa aggressività del virus influenzale, visto che le nostre difese immunitarie non sono state sollecitate nelle ultime due stagioni, mentre il COVID si può presentare sotto forma di nuove varianti, in parte già identificate.