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Ancora lapidazione per adulterio senza prove

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SUDAN: RAGAZZA CONDANNATA ALLA LAPIDAZIONE PER ADULTERIO

11 Luglio 2022 :

Un tribunale del Sudan ha condannato alla lapidazione una donna dopo averla riconosciuta colpevole di adulterio, ha reso noto il 9 luglio 2022 un gruppo sudanese per i diritti umani.
Il 26 giugno 2022, Maryam Alsyed Tiyrab, una donna di 20 anni, è stata condannata a morte mediante lapidazione dal tribunale penale di Kosti, nello Stato del Nilo Bianco, che l’ha riconosciuta colpevole di adulterio.
Secondo l’African Center for Justice and Peace Studies (ACJPS), la sentenza deve ancora essere approvata dall’Alta Corte.
L’ACJPS ha affermato che la sentenza viola gli standard internazionali e ha invitato le autorità sudanesi a revocarla.
Inoltre, il gruppo ha chiesto il “rilascio incondizionato e il rispetto del diritto a un processo equo” per Tiyrab, citando diverse irregolarità verificatesi durante le indagini e il processo.

La Dichiarazione Costituzionale del 2019 non ha abrogato in Sudan la pena di morte anche per i crimini “Hudud”.
Secondo la legge islamica, i crimini Hudud – tra cui apostasia, furto, rapina in autostrada, adulterio, calunnia e consumo di alcolici – comportano sanzioni che includono l’amputazione di mani e piedi, fustigazione e morte.

(Fonti: Sudan Tribune, 10/07/2022)

FIRMA LA PETIZIONE Amal ha solo 20 anni e un giudice ha decretato la sua morte per lapidazione dopo un processo irregolare. È il primo caso di lapidazione in Sudan da dieci anni. La ragazza è rinchiusa in prigione in attesa che la corte d’appello decida il suo destino. Ma migliaia di voci indignate da tutto il mondo potrebbero salvarle la vita. Non c’è tempo da perdere: firma ora e condividi ovunque. FIRMA LA PETIZIONE
Lapidazione.


Questo il destino crudele di Amal in Sudan. Ha solo 20 anni e un giudice ha stabilito che sia torturata a morte per adulterio: la prima condanna per lapidazione degli ultimi dieci anni.

Ma c’è speranza: Amal ha impugnato il verdetto e il tribunale potrebbe ribaltare la sentenza e salvarle la vita.

Non c’è tempo da perdere: Amal è rinchiusa in prigione in attesa che il tribunale decreti il suo destino. Puntiamo i riflettori sul suo caso manifestando tutta la nostra solidarietà e indignazione a livello globale. Firma ora e rendiamo il nostro appello dirompente! Lo porteremo direttamente ai governi chiave, con i quali il Sudan sta cercando alleanze, perché facciano pressione per il rilascio di Amal. Firma ora e condividi con tutti.
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