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“Vengo trattata come una criminale, ma non ho fatto nulla di sbagliato. Non cesserò di chiedere diritti per le ragazze e le donne di Andorra, compreso il diritto di abortire”

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“Vengo trattata come una criminale, ma non ho fatto nulla di sbagliato. Non cesserò di chiedere diritti per le ragazze e le donne di Andorra, compreso il diritto di abortire”   Vanessa Mendoza Cortés, presidente di “Stop alla violenza” potrebbe presto essere processata solo per aver parlato in difesa dei diritti delle donne in Andorra, compreso il diritto all’aborto.    Nel piccolo stato dei Pirenei incastonato tra Spagna e Francia, anche solo parlare di aborto sicuro può costare l’accusa di “crimini contro il prestigio delle istituzioni”.   Temiamo che il procedimento giudiziario avviato, nel 2019, nei confronti di Vanessa Mendoza Cortés, per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione così come i plurimi tentativi di delegittimare le sue azioni in difesa dei diritti umani delle donne e delle ragazze, e in particolare i loro diritti sessuali e riproduttivi, siano coerenti con un modello globale di intimidazione volto a impedire alle donne che difendono i diritti umani di contrastare la discriminazione e promuovere l’uguaglianza.    Se condannata, rischia una multa salatissima e l’iscrizione al casellario giudiziario.    Chiediamo alle autorità andorrane di far cadere l’accusa contro Vanessa Mendoza Cortés, immediatamente!    L’aborto deve essere legale e sicuro. Ovunque.   Rettangolo con angoli arrotondati: FIRMA IL NOSTRO APPELLO
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