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Un libro di Valerio Minnella

Se vi va bene bene se no seghe” è il titolo della biografia di Valerio Minnella (fra i fondatori di SMIPS), che è da poco uscita nelle librerie e che lui ha scritto in collaborazione con Wu Ming 1 e Filo Sottile.

Venerdì 17 Novembre 2023, alle ore 20,30, Valerio racconterà di questo libro, del perché ha deciso di scriverlo, del “filo rosso” che lega i suoi 50 anni di attivismo, dalla sua scelta nonviolenta, del carcere per Obiezione di Coscienza, del lavoro con Basaglia, della fondazione di Radio Alice a Bologna, della nascita delle Tv di Strada, e altre cose.

L’evento sarà in presenza nella sede di SMIPS e in diretta streaming.

In attesa della presentazione del libro (che è acquistabile sia in formato cartaceo, che digitale, presso tutte le librerie fisiche – che consigliamo – e negli store on line), quello sotto è il testo stampato sulla bandella, che speriamo vi possa incuriosirvi:

Radio Alice – per chi le vuol bene, solo «Alice» – è sgomberata dai Biechi Blu la sera del 12 marzo 1977. C’è chi fugge sopra i tetti, sopra i tetti come i gatti, ma qualcuno rimane, perché non si abbandona la nave, pardon, la tecnologia, all’orda nemica. Il resto è storia: «Sono entrati… Abbiamo le mani alzate… Stanno strappando il microfono…»
A dire quelle frasi è Valerio Minnella, e in questo libro racconta la sua storia. Che comincia ben prima di Alice. Quel 12 marzo, Valerio ne ha già vissute e fatte tante: ha lottato per l’obiezione di coscienza, ha tirato su una tendopoli in piazza Montecitorio, ha bruciato la cartolina di leva, è stato 400 giorni in carcere militare, ha camminato per chilometri con Franco Battiato, ha preso parte alla rivoluzione di Franco Basaglia al manicomio di Trieste… Poi le radio libere, l’arresto e di nuovo il carcere (stavolta civile), altre lotte, intuizioni, trovate, marchingegni. Perché, come si dice a Bologna, ci vuole dello sbuzzo, e Valerio ne ha da vendere. Cos’è lo sbuzzo lo spiega poi lui.
Un’autobiografia basata su tre anni di conversazioni con Wu Ming 1 e Filo Sottile, registrate, trascritte, discusse, integrate con lavoro d’archivio, mixate a sei mani in una lunga jam-session. Un oggetto narrativo assemblato dialogando non stop, come nel flusso creativo di Alice. Una lettura che sorprende, come un concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven che parte mentre la polizia irrompe.
Niente seghe, perché è sicuro che vi andrà bene.

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