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Corte dei Conti: con investimenti insufficienti la Sanità destinata al collasso

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Corte dei Conti, con investimenti insufficienti la sanità destinata al collasso

SANITÀ PUBBLICA REDAZIONE DOTTNET | 14/11/2023 15:10

Entro margini di manovra molto ristretti in cui si collocano gli interventi della legge di bilancio, le risorse destinate alla sanità sono certamente rilevanti. Esse non sono tuttavia sufficienti ad invertire il profilo riflessivo già disegnato nel quadro tendenziale. La riduzione in termini di prodotto rimane evidente anche se l’attenzione per questo settore di spesa è testimoniato dalla seppur limitata crescita del rapporto con il totale della spesa corrente primaria. Il settore sanitario, come altri del complesso sistema di welfare, sta conoscendo il peso di una crescita dei prezzi ben superiore all’aumento delle risorse disponibili. Su questo fronte la manovra ripropone lo schema degli ultimi esercizi, prevedendo un incremento di risorse per affrontare i fabbisogni più urgenti: quest’anno il rinnovo dei contratti a fronte della forte crescita inflattiva (lo scorso anno la crescita dei costi energetici), interventi temporanei mirati a tamponare criticità sempre più evidenti (liste d’attesa e difficoltà dei pronto soccorsi) e misure che puntano a rispondere alle richieste di importanti soggetti del mondo sanitario (aziende farmaceutiche e farmacie, ma lasciando fuori il comparto dei dispositivi medici). Limitati spazi sono riservati alla revisione dei LEA e al rafforzamento delle risorse destinate alla riforma dell’assistenza territoriale. I vincoli che si porranno in futuro sul fronte della spesa portano a guardare con preoccupazione al rinvio nell’individuazione di soluzioni più strutturali ai problemi del nostro sistema sanitario”. È quanto afferma la Corte dei conti nella sua audizione sulla manovra presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Anche la Corte dei Conti certifica, dunque, in audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, come le risorse destinate alla sanità nella manovra siano insufficienti, e come ancora una volta venga rinviata sine die l’individuazione di soluzioni più strutturali ai problemi del Servizio sanitario nazionale. Soluzioni che ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED invocano da tempo: assunzioni, detassazione dell’indennità di specificità medica e sanitaria, risorse congrue per il rinnovo del contratto e depenalizzazione dell’atto medico. “E invece – dichiarano Anaao Assomed, Cimo-Fesmed – ci troviamo con una manovra che non prevede nulla di tutto questo, e che anzi taglia fino al 25% le nostre pensioni. Leggiamo dalla stampa che il Governo sarebbe intenzionato a rimandare al 2027 gli effetti della norma: questa non può essere la soluzione al problema, perché incentiverà, nei prossimi tre anni, la fuga del personale dalla sanità pubblica, e punirà severamente diritti acquisiti”.

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