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Influenza: un milione di casi nell’ultima settimana. Frena il Covid

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Influenza: un milione di casi nell’ultima settimana. Frena il Covid

Istituto Superiore di Sanità, INFETTIVOLOGIA REDAZIONE DOTTNET | 05/01/2024 19:21

Nelle prossime settimane si attende una circolazione sostenuta dei virus respiratori

Influenza: ancora 1 milione di casi nell’ultima settimana Resta alto e sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia. Tra il 25 al 31 dicembre, secondo il bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità sono stati poco più di 1 milione gli italiani messi a letto da virus respiratori, più di un terzo da virus influenzali. Secondo il bollettino, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è stata pari a 17,5 casi per mille abitanti (era 17,7 nella settimana precedente). Sono ancora i bambini piccoli i più colpiti: nella fascia al di sotto dei cinque anni, il tasso è pari a 48,7 casi ogni mille; è pari a 19,21 in quella 5-14 anni; 17,15 in quella 15-64 anni; a 10,28 negli over-65. Tra le Regioni, l’incidenza più alta è stata registrata in Campania, con 24,51 casi ogni mille abitanti; seguono il Friuli-Venezia Giulia con 23,69 e l’Umbria con 22,93. Si conferma la crescita della circolazione dei virus influenzali. Tra i campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete RespiVirNet il 37,5% è risultato positivo per l’influenza (erano il 33,5% la scorsa settimana); il 22% era positivo per SarsCoV2, l’11% per virus respiratorio sinciziale, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori. 

Al momento è difficile prevedere quando ci sarà il picco. È tuttavia probabile che nelle prossime settimane ci sarà ancora una circolazione sostenuta dei virus respiratori, specie con la riapertura delle scuole. La stagione influenzale appare particolarmente intensa e a oggi il virus influenzale è prevalente anche rispetto al Sars-Cov-2, nonostante questo resti in una quota rilevante. E il bollettino di oggi, dice, “conferma che l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è ancora alta, anche se si mantiene stabile rispetto alla scorsa settimana”. 

Covid

L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi. Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età.  L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).  L’andamento epidemiologico, pur risentendo di un inevitabile ritardo del conferimento dei dati da parte delle Regioni a causa del periodo festivo, si consolida come assolutamente poco impattante sui ricoveri ospedalieri, indicatore certamente oggi più affidabile e significativo, oltre che in un decremento degli indici di contagio e trasmissibilità

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