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L’energia: materiale e spirituale

L’energia: materiale e spirituale  

di Vincenzo Balzani, professore emerito di chimica nell’Università di Bologna

L’energia è un’entità onnipresente nella nostra vita, ma è un concetto solo in apparenza intuitivo. Richard Feynman, uno dei più famosi fisici moderni, ha addirittura detto che non sappiamo cosa sia (It is important to realize that in physics today, we have no knowledge what energy is).

Il concetto di energia materiale si può definire scientificamente partendo dal concetto di lavoro: è un lavoro, ad esempio, sollevare un oggetto pesante dal pavimento e metterlo su uno scaffale. Per fare un lavoro, pertanto, ci vuole energia, che nell’esempio sopra riportato può essere fornita da una persona, ma anche da un sollevatore meccanico. L’energia, quindi, può essere definita come la capacità di un corpo o di un sistema di compiere un lavoro (che significa anche: per generare un cambiamento) e la misura di questo lavoro è la misura dell’energia che esso richiede.

Le energie primarie derivano da fenomeni naturali (ad es., il vento e la luce del Sole) o artificiali (ad es., la fissione dell’uranio-235). Le energie usate per specifiche applicazioni vengono chiamate energie di uso finale; le principali sono l’energia termica, l’energia luminosa, l’energia elettrica, l’energia chimica e l’energia meccanica. Direttamente o indirettamente, le varie forme di energia sono, almeno parzialmente, inter convertibili. Le energie rinnovabili sono fonti di energia che non si esauriscono in seguito all’uso; l’esempio tipico è l’energia solare. Sono energie non rinnovabili fonti di energia che si esauriscono quando vengono usate, come, ad esempio, i combustibili fossili.

Poiché l’energia è la principale, insostituibile risorsa in tutte le attività dell’uomo, le crisi collegate all’energia sono le più difficili da affrontare. Si possono avere crisi dovute al fatto che l’energia disponibile è insufficiente per raggiungere l’obiettivo prefissato, ma anche perché l’uso dell’energia può provocare effetti negativi sull’uso di altre risorse indispensabili. Le crisi energetiche, infatti, spesso generano altre crisi che possono alimentarsi a vicenda, fino a intrecciarsi (policrisi).  L’esempio più studiato e più semplice è quello del collegamento fra crisi energetica e crisi climatica: l’energia generata dai combustibili fossili, infatti, è accompagnata da emissioni di anidride carbonica (CO2), gas che causa il cambiamento climatico. Alle crisi collegate all’uso di una forma di energia spesso, ma non sempre, si può far fronte mediante l’uso di un’altra forma di energia: nell’esempio sopra citato, sostituendo ai combustibili fossili le energie rinnovabili generate dal Sole e dal vento.

Il concetto di energia può essere esteso al “fare” e al “cambiare” in ambiti e in forme non definibili e non misurabili scientificamente, ma non per questo meno importanti. Ne sono esempi il “lavoro” che comporta lo sviluppo di una teoria scientifica o lo scrivere una poesia, le “opere” di educazione e le “azioni” spirituali che riguardano l’amore per una specifica persona o per il prossimo. Una persona credente antepone a tutte le altre azioni d’amore quella per lui più importante, l’amore verso Dio, manifestato nella preghiera. Queste energie spirituali coinvolgono tutta la persona e possono avere profonde conseguenze anche sul mondo materiale.

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