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Ansia da viaggio: le mete familiari aiutano a gestirla

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Ansia da viaggio: le mete familiari aiutano a gestirla

PSICHIATRIA REDAZIONE DOTTNET

Lo psichiatra, “ma la vacanza non sia un banco di prova delle proprie paure”

 Una vacanza ben riuscita spesso comincia dal divano di casa, o meglio dalla consapevolezza di se stessi e dei propri limiti. Programmare esperienze al di fuori della nostra portata può infatti far scattare quello che gli esperti chiamano “ansia da viaggio” e trasformare una vacanza in fonte di stress, tra preparativi ed eccessive pianificazioni.    “Il viaggio può rappresentare una difficoltà soprattutto in persone già predisposte a stati di ansia, amplificati dalla paura di allontanarsi dalla comfort zone. E’ un fenomeno che è sempre esistito ma che dopo il Covid è cresciuto ancora di più. La vacanza, per gli abitudinari, interrompe infatti una routine familiare ma può colpire anche i workaholic chiamati a confrontarsi con un improvviso senso di vuoto”. Diventa così difficile gestire situazioni al di fuori del proprio controllo, perché in ambienti sconosciuti o circostanze nuove. “Alcune persone si sentono ansiose per paura di possibili imprevisti – prosegue- per via delle pressioni legate al viaggio, perché fanno fatica ad adattarsi a nuove situazioni o anche per via di aspettative elevate”. Ecco dunque comparire sintomi quali paura, bisogno di controllare in modo ossessivo i preparativi, stato di preoccupazione costante, demotivazione. Ma a volte, l’ansia da viaggio può essere così intensa da trasformarsi in una vera e propria fobia, come la paura di volare, stare in spazi chiusi o affollati a cui si aggiunge il timore di essere esposti a condizioni di disagio che costringano alla socializzazione. “In generale, certi disturbi sono più spesso osservabili nel genere femminile, ma è anche vero che gli uomini tendono a mascherare l’aspetto emotivo. L’ansia da viaggio è poi riscontrabile soprattutto in età più adulta per ragioni legati alla routine o più frequentemente all’ansia sociale. Nei giovani, gioca un ruolo importante la paura di vivere situazioni oltre i proprio limiti, per cui non ci sente all’altezza. Ma il viaggio non deve diventare banco di prova delle prove ansie”. Tra le strategie più efficaci per combattere l’ansia da viaggio, “tecniche di rilassamento ispirate alla mindfulness” e la condivisione del proprio momento di angoscia con chi ci sta vicino “con la consapevolezza che il panico è di natura transitoria, senza viverlo con senso di vergogna”. L’importante è non boicottare il viaggio. “Il desiderio di fuga ed evasione può paradossalmente causare angoscia, nella misura in cui entra in contrasto con la certezza rassicurante della quotidianità. Assumersi la responsabilità delle proprie scelte, può aiutare. In caso di esperienza clinica conclamata, però, meglio affidarsi ad uno specialista evitando scorte di farmaci che creano dipendenza”

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