La vita, un grande mistero
di Vincenzo Balzani , professore emerito nell’Università di Bologna
Cos’è la vita? Lo sappiamo bene, ma se dovessimo spiegarlo a qualcuno, saremmo in difficoltà. D’altra parte anche gli scienziati non sono concordi nel dire cos’è e, neppure, sono capaci di “costruirla” in laboratorio. La vita è un “qualcosa” di troppo complesso, importante e sublime per essere costretto in una definizione.
Tutti gli esseri viventi sono costituiti da un centinaio di tipi di atomi (idrogeno (H), ossigeno (O), carbonio (C), …. ) che, unendosi, formano molecole. La molecola che tutti conoscono, quella dell’acqua, H2O, è formata da due atomi di idrogeno legati a un atomo di ossigeno. Di molecole ce ne sono milioni e milioni di tipi e, possono essere formate da un numero molto grande di atomi; ad es., l’emoglobina, il composto che colora di rosso il nostro sangue, contiene 9072 atomi, come indica la sua formula: C2954H4516N780O806S12Fe4.
Gli atomi e le molecole sono entità incredibilmente piccole, tanto è vero che le loro dimensioni si misurano in nanometri, nm, pari alla miliardesima parte del metro(1 nm =10-9 m). Il diametro della molecola dell’acqua è di circa 0,2 nm, mentre quello dell’emoglobina è di 5,5 nm. Per capire meglio quanto sono piccole le molecole rispetto alle cose che utilizziamo nella vita di tutti i giorni, possiamo fare due esempi. In una goccia d’acqua ci sono 1021 molecole, cioè mille miliardi di miliardi di molecole; per contarle tutte, al ritmo di una al secondo, impiegheremmo 30.000 miliardi di anni! Il numero totale di atomi che costituiscono il corpo di una persona è circa 1027, diecimila volte più grande del numero di stelle dell’Universo (1023)! Cosa, poi, che causa una meraviglia ancora più grande, è che questi miliardi di miliardi di miliardi di atomi presenti nel corpo umano non sono disposti a caso, ma si legano in modo estremamente ben ordinato formando una grande varietà di molecole. Ma la meraviglia non finisce qui, perché anche le molecole sono capaci di interagire fra di loro in modo opportuno formando sistemi via via più complessi. All’aumentare del numero delle molecole interagenti e della loro organizzazione emergono proprietà nuove che permettono di svolgere funzioni sempre più pregiate: quelle necessarie per la vita.
Il mistero della vita non sta dunque, come un tempo si credeva, in una non meglio definita “forza vitale”, ma in un grandissimo numero di molecole e di processi chimici estremamente complessi, incredibilmente organizzati e capaci di una funzionalità così ricca e diversificata da suscitare il nostro stupore. George Wald, premio Nobel per Medicina, ha parlato del filo che collega l’atomo all’uomo in questi termini: “Organizzati come sono dentro di noi, gli atomi e le molecole, essendo diventati “noi”, possono cominciare a comprendere che cosa sono e come vennero ad essere”. Quindi, anche considerando solo l’aspetto materiale della vita, siamo veramente avvolti nel mistero.
La scienza tenta di dare risposte alle domande riguardanti il come è fatto e come funziona il mondo. Non può, però, dare risposte alle domande di senso: perché c’è l’Universo? perché proprio in questo insignificante frammento dell’Universo che si chiama Terra c’è la vita? La risposta a queste domande bisogna cercarle nelle categorie dello spirito, nella filosofia e nella fede.
Anche papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’ si pone domande di senso: A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi? La risposta, dice papa Francesco, sta nella dignità dell’uomo che deve lasciare un pianeta abitabile per le prossime generazioni.