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4 maggio 1954 : strage di 43 minatori, impossibile e pericoloso “dimenticare”

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4 maggio 1954 /4 maggio 2023 : la strage dei 43 minatori della Maremma al pozzo Camorra di Ribolla, impossibile e pericoloso “dimenticare”

I Minatori della Maremma è un libro che potrebbe e dovrebbe essere adottato nelle scuole ; da decenni si parla di portare nelle scuole la “cultura della sicurezza” ; è un tema importante che però , spesso, viene cavalcato da chi “ignora” che assieme alla “cultura della sicurezza” occorre modificare i rapporti di forza tra capitale e lavoro , se vogliamo veramente fermare la strage in atto che continua nonostante proclami e dichiarazioni di buone intenzioni;

abbiamo citato “i minatori delle Maremma” nel nostro recente convegno di Ravenna del 13 marzo 2023 in occasione dell’anniversario della strage della Mecnavi;

Bianciardi e Cassola , con grande lucidità, analizzano (siamo nel 1956 ! ) le cause degli eventi mortali ; la loro analisi è di grande attualità e verte sia sui fattori fisici della nocività sia su quelli, ancor più “trascurati” della organizzazione del lavoro ; a monte la causa principale : il profitto economico che stritola la speranza di vita e di salute degli operai; nonostante questa lucida analisi, a quasi settanta anni di distanza, siamo ancora in una situazione drammatica che è sotto gli occhi di tutti , senza nessun concreto segnale in controtendenza visto che i recenti provvedimenti legislativi sono orientati ancora all’incremento e cronicizzazione della precarietà che il terreno più favorevole alla negazione del diritto alla salute.

Riteniamo necessario contrastare il rischio di amnesia e di rimozione degli eventi storici come la strage dei minatori di Ribolla e stiamo da tempo sollecitando l’avvio di un coordinamento tra le città e comunità che sono state teatro di stragi di lavoratori ; purtroppo l’elenco delle città è estremamente lungo (Marcinelle, Ravenna,Bologna, Torino, Caltanissetta, Modugno, Mineo…purtroppo potremmo continuare a lungo);   né , da parte nostra , si vuole sollecitare progetti inficiati di formalismo e di retorica ; la memoria non riguarda solo un passato che sarebbe iniquo dimenticare, la memoria è un investimento morale e politico per un futuro migliore nel quale affermare il diritto ad una speranza di vita, di salute e di benessere per tutti ;

per raggiungere questo obiettivo occorre agire con grande senso di responsabilità e con rigore per ARRIVARE IL GIORNO PRIMA .

I MINATORI DELLA MAREMMA , E PURTROPPO, TANTI E TROPPI ALTRI , CE LO RICORDANO !!!

Inviamo questo messaggio a tutte le donne e uomini di buona volontà, e al sindaco del comune di Roccastrada, che condividano o meno la nostra analisi “operaista” e anticapitalistica, affinché si possa realizzare il massimo di convergenza di intenti tra “onesti” per la difesa della vita di lavoratrici e lavoratori.

Il 4 maggio, col cuore e con la memoria, a Ribolla.

Vito Totire, portavoce RETE NAZIONALE LAVORO SICURO

Referenti della rete:vitototire@gmail.com 333.4147329

Ezio Gallori Savio Galvani  Davide Fabbri

 Bologna, 3.5.2023

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