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Strano destino quello della nicotina

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di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università La Sapienza di Roma

Strano destino quello della nicotina passata,ed anche più di una volta,dalle stelle alle stalle e viceversa.Si pensi che 13 secoli a.C. era impiegata per profumare cerimonie funebri e sociali,poi invece accettata come medicinale e come ingrediente stimolante e piacevole del tabacco,con effetti psicologici positivi.Questi effetti sono gli stessi che per un fumatore  rendono difficile smettere di fumare:ne risultano ansietà,cattivo umore, crampi.Un altro momento di gloria per la nicotina è venuto quando si riteneva che il fumo garantisse contro malattie,come la malaria e ancora come farmaco contro la demenza senile e simili nelle sue forme tradizionali di Parkinson ed Alzheimer.Oggi il fumo è considerato una concausa dei tumori al polmone e viene spesso bandito,il che ha indirizzato i fumatori verso consumi alternativi alla sigaretta,in particolare cerotti,gomme da masticare e sigaretta elettronica che sostituisce le foglie di tabacco con acqua e nicotina.Sul piano strettamente chimico la nicotina è un composto organico estratto dalle foglie della pianta del tabacco.La sua caratteristica molecolare più evidente è l’assenza dell’ossigeno che invece è presente nelle molecole degli alcaloidi.Inoltre questi sono in genere in forma di cristalli incolori,mentre la nicotina è liquida e vira al marrone quando esposta all’aria o alla luce.Su quello.biologico invece la nicotina può essere definita una neurotossina che agisce sia come stimolante,innalzando numero dei battiti del cuore e pressione, che come sedativo.Allo stesso tempo la nicotina attiva i recettori dell’acetilcolina nel cervello provocando un rilascio di dopamina e di oppioidi endogeni con conseguenti sensazioni di piacere.La nicotina è assorbita e metabolizzata dal fegato.Questa storia sulla nicotina è molto istruttiva:dimostra che spesso in una molecola le due facce di una stessa medaglia coesistono e sta quindi nel come e quanto viene utilizzata la molecola in questione la vera differenza.A volte si vogliono attribuire queste differenze al metodo di preparazione,sintesi o estrazione naturale,  finendo per convergere sulla tesi del.naturale buono rispetto al sintetico nocivo:tesi assolutamente confutabile in quanto la molecola ha proprietà collegate alla sua struttura e configurazione e su questi 2.caratteri non incide,a parità di molecola, la provenienza

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