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Neoplasie: “rapporto tra singolo agente di rischio e singolo organo/bersaglio, una visione sistemica ed ecologica”

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Un paio di anni fa qualcuno avanzo’  l’ipotesi cancro=sfortuna, TALE equazione fu unanimemente respinta dalla comunità scientifica, PURE anche dalla ragionevolezza a cui ognuno di noi può fare appello; dalla nascita della epidemiologia ad oggi molti nessi di causa sono stati evidenziati con chiarezza e la ricerca continua tutti i giorni;  rimuovere le case ambientali, lavorative e sociali delle malattie darebbe un contributo all’aumento della speranza di vita e di salute enormemente maggior di quello che ci deriverà dalle tecnologie sanitarie che, “non rifiutiamo affatto,  che non devono essere però l’unica risposta”.

Recenti studi (Vineis – Costa – Marmot), vanno oltre la epidemiologia focalizzata sul rapporto tra singolo agente di rischio e singolo organo/bersaglio  e ci danno una visione più sistemica ed ecologica, CIOÈ non solo fisica ma anche psicosociale delle malattie; l’inquinamento atmosferico, ormai da qualche decennio, viene individuato con chiarezza come fattore di rischi non solo per l’apparato respiratorio ma anche per quello cardiovascolare, ma pure per il cervello (visto il nesso tra vicinanza della residenza ABITATIVA a strade trafficate e rischio di Alzheimer). 

Vineis , a parte le lungimiranti analisi sul rischio attuale E futuro DELLE pandemie, con al sua èquipe ha individuato rischi per la gravidanza IN Bengladesh connessi all’aumento di salinità delle acque fluviali, FENOMENO causato dai cambiamenti climatici; Costa ha calcolato il calo di speranza di salute lungo il tragitto di un autobus di Torino che va dai quartieri “alti” a quelli operai; Marmot ha individuato negli alti   tassi di carcerazione di un paese il segnale di eccessive disuguaglianze e di scarsa coesione sociale con svantaggi, alla fine “per tutti”!

Bisogna prestare grande attenzione a questi eventi, anche a QUELLI più drammatici, come i suicidi che crescono drammaticamente in tutto il mondo,  IN PARTICOLARE nei periodi di crisi economica.

Bisogna affinare le nostra capacità di percezione e di analisi, mentre a volte anche eventi macroscopici vengono ignorati per anni, come AD ESEMPIO la ginecomastia (operai a cui spuntavano le “tette” nella zona veneta dei Pfas); alla mortalità del 2015 che è stata più elevata degli anni precedenti a in alcuni comuni (Loiano per fare solo un esempio) è stata DOPPIA rispetto all’anno precedente; quindi difficile da spiegare in maniera esaustiva con le tante e pur valide ipotesi che sono state fatte per il “dato” nazionale.

UN’altra questione fondamentale è : NON FARE AFFIDAMENTO SOLO SU QUELLO CHE SI PUO’ OSSERVARE DOPO LUNGHE LATENZE; 

In Italia esiste un monitoraggio legato AI siti industriali gravemente inquinati (SIN), che è in grado (almeno!) di darci informazioni dopo decenni di quello che “era ” l’inquinamento

Occorre aumentare la capacità di percezione dei segnali precoci, che sono di enorme importanza come ci ricorda la esperienza di Borgo Taro (PR), dove la soggettività delgi abitanti si scontra con un atteggiamento “agnostico” dei “tavoli istituzionali”.

Quindi: stiamo allerta , lavoriamo dal basso ed evitiamo di delegare alle istituzioni.

Vito Totire. Corrado Seletti

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