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Le morti causate dall’inquinamento dell’aria in E-R sono stimate nell’ordine di 4000/anno! Non “bastano” ?

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31 dicembre a Bologna : salvare il “vecchione” dal rogo per tutelare la salute pubblica di tutti; le morti causate dall’inquinamento dell’aria in E-R sono stimate nell’ordine 4000 all’anno , non “bastano” ? L’autore del “vecchione” destinato al rogo del 31 dicembre 2023 dice che “vederlo in fiamme sarà molto doloroso” (dichiarazione al quotidiano La Repubblica del 22.12.2023)  ; ma non si può non farlo perché è un rito (!)

Un rito dunque masochista?

Certo un “rito” inquinante avallato da tutte le istituzioni locali  su cui sindaco, Arpa, Prefetto, Ausl …non hanno niente da dire ; dura da 101 anni ; vale a dire che è iniziato dopo la marcia su Roma; c’è un nesso o si tratta di coincidenza casuale ? la questione è nebulosa ; non siamo a conoscenza di documenti storici che avallino il nesso con la marcia fascista ma ancora più aleatorio è il nesso con i tradizionali roghi contadini che propiziavano l’arrivo della primavera o con i roghi di ringraziamento ai santi per la fine di certe epidemie; insomma è un rito posticcio al quale tuttavia  , dice l’autore, non si può rinunciare;

invece si deve rinunciare perché è ora(da un pezzo) di smetterla di sprecare risorse ed energie per…inquinare;

al momento non siamo in grado di organizzare un drone-estintore ; per il 2024 si vedrà; possiamo solo augurarci un acquazzone (limitato a piazza Maggiore per evitare nuove tragiche esondazioni ) che farebbe desistere gli organizzatori dall’insano programma di spargimento di inquinanti ;

in attesa del drone e visto che le previsioni del tempo non indicano precipitazioni  facciamo dunque  appello a esercenti di arti magiche (danze della pioggia)  ma anche a preti per processioni “ad petendam pluviam” (come abbiamo detto : magari poche ore a cavallo della mezzanotte previa adeguata valutazione del rischio territoriale)

l’autore dice: il vecchione indossa vestiti veri; noi non conosciamo gli altri substrati che andranno a fuoco ma ci vuole poco per prevedere che si libereranno molecole e polveri non propriamente balsamiche; eventualmente l’Arpa e la Ausl potrebbero fare una stima precisa ma non ne hanno la intenzione ;

un gruppo di artigiani ci ha lavorato un mese e mezzo ; viene in mente la crisi di Wall street: venivano scavate buche che poi venivano riempite; la cosa era assurda ma meno inquinante e tutto sommato gli operai facevano un po’ di attività fisica mentre magari in cassa integrazione si tende ad ingrassare ;

ora la Procura di Bologna sta cercando di processare gli animosi giovani di ULTIMA GENERAZIONE ai quali abbiamo espresso la nostra solidarietà;

per il vecchione invece : rito masochista inquinante e premeditato , tutti innocenti ?

peraltro la definizione di “masochista” non è del tutto adeguata; il masochista “corretto” accetta che il dolore ricada su di lui; tra adulti consenzienti, entro certi limiti, la cosa pare “legale”; ma in questo caso al dolore per la distruzione di una opera d’arte (peraltro che lo sia o no è questione di punti di vista) si associa l’inquinamento ambientale che si riverbera su tutti; produrre e spargere polveri sottili per nascondere il vuoto di idee e di socialità.

Anche se il misfatto non avverrà nel “nostro giardino” (ci guardiamo bene dal frequentare piazza Maggiore nel caso che il rogo venga confermato) , il rogo rimane un “rito” da archiviare nel triste capitolo di usi e costumi imposti dai monarchi della serie “festa farina e forca” .

Della questione dei “botti” parleremo fra qualche giorno…

Vito Totire, RETE EUROPEA PER LA ECOLOGIA SOCIALE via Polese 30 40122-Bologna

Bologna, 22.12.2023

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