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In Italia tubercolosi in aumento, ma se ne parla poco

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In Italia tubercolosi in aumento, ma se ne parla poco

CIMBE, INFETTIVOLOGIA REDAZIONE DOTTNET | 30/01/2024 20:55

“L’infezione non dà sintomi e non ci sono dati ufficiali ma simulazioni di ricercatori internazionali”

“In Italia la tubercolosi latente è in aumento, ma se ne parla ancora poco. L’infezione non dà sintomi e rappresenta un serbatoio importante che è fondamentale approfondire anche con strumenti di screening in popolazioni selezionate, per arrivare all’obiettivo dell’eradicazione anche nel nostro Paese”. Così all’Adnkronos Salute.

Di tubercolosi latente in Italia non si parla. Disponiamo di un sistema di notifica sui casi diagnosticati, ma non di un sistema di notifica ufficiale. Ci sono semplicemente delle simulazioni fatte da ricercatori internazionali, che stimano in Europa una prevalenza della Tbc latente intorno al 13-15% o più bassa rispetto ad altri Paesi, e soprattutto nelle persone più anziane, che ovviamente sono quelle che magari l’hanno acquisita in epoche pregresse e che ancora rimangono comunque dei serbatoi attivi che possono contagiare gli altri. Da qui l’importanza della campagna perché pone l’accento su tutti quelli che sono gli strumenti diagnostici che oggi le tecnologie moderne mettono a disposizione sul fronte del corretto uso degli antibiotici, nel momento in cui si va a prescrivere e utilizzare test specifici che permettono di differenziare un’infezione batterica da una virale, e sul fronte degli screening raccomandati in gravidanza e, ovviamente, anche per la tubercolosi latente. “I progressi della tecnologia devono essere messi a disposizione in maniera equa in tutte le regioni, in tutto il Ssn altrimenti che sia una sconfitta per la scienza quella di riuscire a fare i progressi che poi non diventano patrimonio di tutti.

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