LE CARCERI SCOPPIANO |
Sovraffollamento, suicidi, proteste. Sono i tre sostantivi che qualificano le carceri italiane nel 2024. Quello che sta accadendo lo abbiamo raccontato in un dossier presentato a fine luglio (qui il video integrale, mentre proseguendo a leggere questa newsletter troverai il link). Anche a seguito del nostro dossier e delle tante notizie pubblicate, il Presidente della Republica, Sergio Mattarella, è tornato a parlare di carcere: “Vi è un tema che sempre più richiede vera attenzione: quello della situazione nelle carceri. Basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest’anno. Condivido con voi una lettera che ho ricevuto da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: la descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è, e deve essere, l’Italia. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale”. Queste la parole del Presidente. La situazione nelle carceri è di tensione crescente. La registriamo nelle nostre visite. Le persone detenute sono allo stremo per condizioni di vita raramente pienamente dignitose. Il personale deve far fronte a questo disagio crescente con organici sottodimensionati. E le carceri esplodono, anche a causa dell’utilizzo – strumentale e propagandistico – che il governo fa dello strumento penale. Che, ancora una volta, ad esempio con il ddl sicurezza, è utilizzato per intervenire sui disagi del carcere non attraverso una maggiore apertura e un miglioramento sostanzioso e sostanziale delle condizioni di vita, ma per reprimere i fenomeni che quel disagio rendono evidente. Questi sono i diversi temi che affrontiamo in questa newsletter. Buona lettura, Patrizio Gonnella, presidente di Antigone |
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