di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università La Sapienza di Roma
Le nanotecnologie sono sbarcate anche in genetica e biologia molecolare.Se si vuole applicare questo metodo allo studio (dimensione,concentrazione,forma,grado di aggregazione,attività catalitica )di singole entità durante la loro stocastica collisione con l’elettrodo è chiaro che la dimensione di questo non può essere quella tradizionale.Sono richiesti ultramicro fino a nano-elettrodi con un rilevamento di set di dati da elaborare poi mediante opportuni algoritmi.Questo approccio é stato applicato con successo allo.studio del sequenziamento del DNA al quale ha molto contribuito la tecnologia di sequenziamento Nanopore che si basa sull’uso di nanopori inseriti in una membrana elettro-resistente, attraversata da una corrente ionica. Quando una molecola di DNA/RNA passa attraverso il poro, causa una specifica alterazione nel flusso di corrente. Durante tale passaggio vengono fatte numerose misurazioni, e l’alterazione di corrente viene convertita da un software di basecalling nella corrispettiva sequenza genomica.Il sequenziamento Nanopore offre la possibilità di:
- sequenziare frammenti di DNA/RNA;
- sequenziare direttamente DNA/RNA nativo, indipendente dalla lunghezza;
- avere dati disponibili in tempo reale;
- preparare una libreria in maniera semplice/automatizzata
- Tutti i dispositivi di sequenziamento Oxford Nanopore si basano sulle Flow Cell, poiché è qui che sono alloggiati i nanopori. Queste contengono 512 canali, ognuno in grado di sequenziare frammenti di DNA indipendenti. Poiché ogni canale contiene 4 nanopori, una Flow Cell è composta da circa 2048 nanopori.